Arco di Giano

Consolidamento, Restauro e sistemazione delle aree circostanti

L’arco quadrifronte del foro Boario, denominato “arco di Giano” è un arco onorario, noto come Arcus divi Constantini dai Cataloghi Regionari. Il nome gli è stato attribuito dagli studiosi di antiquaria intorno al XVI secolo, che interpretarono i quattro ingressi dell’arco come la specularità delle due facce del dio Giano.

Inoltre, ianus in latino significa passaggio coperto, una porta intesa come punto di ritrovo e di riparo.

L’arco, infatti, sorgeva in una zona in origine paludosa, che venne bonificata nel VI sec. a.C. attraverso la costruzione della Cloaca Massima, in un punto di incontro vicino al fiume, il Foro Boario, luogo di scambio ed integrazione, teatro delle frenetiche attività di mercanti stranieri.

L'edificio, particolarmente possente, ha la caratteristica, a differenza di tutti gli altri archi onorari costruiti a Roma, di avere una pianta quadrata (12 m di lato per 16 m di altezza), con quattro pilastri che sostengono una volta a crociera.

L’arco, interamente rivestito di marmi, conserva ancora lo schema decorativo originale: all’esterno i pilastri sono decorati da due file di tre nicchie su ciascun lato, coperte da una semicupola a conchiglia, all’interno delle quali trovavano posto delle statue. La tecnica costruttiva basata sul riutilizzo di lastre di marmo e lo stile del monumento fanno ipotizzare che sia stato costruito intorno alla metà del IV secolo d.C..

La conservazione del monumento è dovuta al riutilizzo in epoca medievale, quando venne trasformato in fortificazione dalla famiglia Frangipane. Parzialmente interrato nel corso dei secoli, l’arco torna pienamente alla luce nel 1827.

Il progetto di restauro prevede in prima istanza l’impermeabilizzazione e realizzazione di una nuova copertura sommitale dell’Arco di Giano per evitare fenomeni infiltrativi delle acque meteoriche nel monumento.

L’intervento include il restauro e consolidamento delle superfici marmoree, delle decorazioni delle quattro facciate del monumento e della volta sottostante. È inoltre previsto il restauro e consolidamento dell’Arco degli Argentari con conseguente eliminazione della recinzione per essere collegato all’area dell’Arco di Giano.

Per la valorizzazione e fruizione del monumento si procederà con la sistemazione dell’area intorno al monumento con arredi per la fruizione.

In ottica di una miglior valorizzazione del bene verrà inoltre utilizzata illuminazione scenografica a basso impatto.

A corredo dell’intervento verrà realizzato del materiale informativo che faciliti la visita del monumento anche con l’ausilio di piattaforme digitali per la promozione e divulgazione.

Scheda Progetto
Anno / Year:
2024
Luogo / Location:
Roma, Italia
Committente / Client:
Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
Coordinarore / Coordinator:
Arch. Claudia Compagno
Collaboratori / Collaborators:
Arch. Vincenzo D’Aurea
Arch. Alfredo De Sanctis
Arch. Paolo De Bonis
Joy El Khouri