Palazzo della Rovere, negli oltre 500 anni dalla sua costruzione, ha conosciuto varie trasformazioni necessarie per adeguarlo alle diverse funzioni assegnategli: prima palazzo, poi convento, in seguito Questura e Prefettura.
Ogni uso ha lasciato delle tracce, più o meno visibili, e ora il palazzo, dopo anni di abbandono, potrebbe tornare a vivere adattandosi ai tempi, alle trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche, alla vita della città.
Trasformare palazzo della Rovere in un attraente luogo di vita culturale e sociale attraverso un accurato recupero delle tracce più significative, in particolare quelle cinquecentesche, è quanto il progetto propone.
Palazzo della Rovere non sarà solo una biblioteca, anche se accoglierà al suo interno le collezioni che si trovano nell’attuale sede della biblioteca civica Anton Giulio Barrili di Via Monteurbano, ex collegio dei padri Scolopi.
Sede prestigiosa ma del tutto inadatta ad accogliere una biblioteca accessibile, aperta a tutti, capace di mettere insieme servizi e pubblici con esigenze molto diverse.
Sarà una biblioteca moderna, ibrida, che accanto agli archivi storici accoglierà spazi per bambini, salette per adolescenti, luoghi di studio e di concentrazione, laboratori anche manuali, salette per il lavoro individuale a distanza, spazi dove accedere facilmente alle novità librarie e multimediali.