Il progetto riguarda un’area d’intervento unitaria e immersa nel verde, all’interno del Campus universitario di Scienze Agrarie e Veterinaria di Torino e adiacente al futuro ampliamento del Polo scientifico:
il progetto recupera, in accordo con gli enti di tutela, un complesso di importante valore storico artistico, pubblicato nel 1940 come opera esemplare ne “L’Architettura Italiana” e da anni in stato di completo abbandono.
il progetto garantisce una elevata riqualificazione energetica: agendo infatti sull’involucro edilizio e sugli impianti, e riutilizzando i cascami termici della cogenerazione, permette di passare da una prestazione energetica globale annua in classe D (629,26 kWh/m2anno) ad una prestazione in classe A3-A4 (96,19-25,78 kWh/m2anno) con un risparmio energetico del 90%
il progetto presenta una rilevante valenza sociale, trasformando gli spazi del cosiddetto “ex manicomio dei bambini” di Villa Azzurra, teatro di uno dei maggiori scandali italiani del dopoguerra, in un luogo atto a ospitare nuova vita e favorire le progettualità dei giovani ospiti.
il progetto è ambientalmente sostenibile perché per la produzione dei fluidi utilizzerà il cascame termico proveniente dalla centrale di cogenerazione del Campus Universitario di Scienze agrarie e veterinaria di cui è parte, realizzato con rete di teleriscaldamento; perché può contare sulla produzione dei pannelli fotovoltaici monocristallini ad alta efficienza integrati alle coperture per un totale complessivo di più di 130 kW.
Considerato il valore storico artistico degli edifici facenti parte del complesso, rimasti pressoché intatti nel corso della loro quasi secolare esistenza, e considerato soprattutto il valore ambientale del complesso, che conserva i caratteri di equilibrio e coesione formale del progetto originale, il progetto di trasformazione evita di modificare i caratteri esterni degli edifici esistenti e interviene al loro interno per introdurre una distribuzione delle unità abitative e delle aree funzionali attenta alle specifiche condizioni d’uso poste dagli spazi esistenti.